Come capita oggi almeno nella metà della nazioni del mondo, negli ultimi anni anche in Malesia diventa più difficile per gli stranieri aprire un conto corrente bancario. Sei anni fa il processo era semplice, oggi è praticamente impossibile. Il potenziale cliente seduto di fronte all’impiegato (“manager”) incaricato di aprirgli il conto si sente ripetere continuamente la stessa stupida domanda:
“Dove paghi le imposte?”
Il motivo di ciò è che negli ultimi anni si è acuita la caccia ai contribuenti con passaporto statunitense (anche quelli con doppia cittadinanza) e, storicamente, per riflesso, tutte le tragedie americane si riverberano in automatico sulle comunità produttive di almeno un centinaio di altre nazioni del resto del mondo. Un tempo la domanda era diversa:
“Lei è cittadino statunitense oppure ha una residenza permanente?”
E ciò si aveva per ottemperare alle tediose formalità del “FATCA”. Negli ultimi anni, in un centinaio di nazioni diverse in giro per il mondo, quasi contemporaneamente, (ignoti coordinatori transnazionali) hanno introdotto nei loro sistemi tributari certe “norme” liberticide, e di assai dubbia legittimità costituzionale, che servono ad inibire le autonomie possibili di movimento degli operatori economici diversi dalle banche, per motivi che è meglio rinviare ad un altra pagina. Uno dei risultati di questa tendenza è il CRS (Common Reporting Standard), del quale pure ragioneremo in dettaglio in un altra pagina.
Essenzialmente, il CRS esiste per facilitare la condivisione automatica delle informazioni spiate sui conti bancari e finanziari esteri degli operatori economici, tra i paesi membri dell’operazione di spionaggio industriale (denominata CRS).
Il CRS è l’ultima soluzione inventata per reprimere i conti bancari offshore (giustamente) non divulgati, consentendo agli enti di stato di alcune nazioni (parecchie ma non tutte) di incaricare le banche basate sui loro territori di condividere i dati degli altri nei grandi serbatoi di informazioni che vengono poi fornite a tutti gli altri enti di stato di molte altre nazioni, per tenere sotto controllo, per conto delle banche centrali (spionaggio industriale), i propri cittadini. È la fine (o vorrebbe essere la fine) del concetto del “conto bancario svizzero segreto” di cui parlano spesso i media, sempre a sproposito, e che nella realtà non esiste.
Finora, più di 100 nazioni del mondo, tra cui la maggior parte dei cosiddetti “paradisi fiscali” e dei cosiddetti paradisi bancari offshore, si sono registrati e la maggior parte di questi si sta già scambiando i dati degli altri operatori economici, e alla grande.
Le banche devono chiederti dove sia la tua residenza fiscale e non accettano più “da nessuna parte” per risposta. I tarati impiegati delle banche, in generale, non hanno più da molto tempo memoria del concetto di mercante e ”viaggiatore perpetuo” o di ”nomade digitale”, e il CRS li porta a un livello di taratura mentale completamente nuovo.
Evitare di declinare la propria residenza sta diventando piuttosto difficile, sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista operativo. Per gli imprenditori facoltosi, la risposta è sempre più quella di creare una sorta di base e ottenere un certificato di residenza fiscale in un paese che non li perseguita fiscalmente.
Tuttavia, se un viaggiatore perpetuo non ha un luogo fisico da dichiarare – o se semplicemente desidera, assai giustamente, godere di un certo grado di riservatezza (segreto bancario) – c’è una possibile soluzione alternativa, assolutamente legale e certamente di livellato contenuto morale, operando nelle nazioni che non indulgono alla depravazione dello spionaggio industriale e del CRS.
Se circa 106 nazioni del mondo sono sottomesse a qualche coordinatore bancario sovranazionale, che costringe le banche dei loro territori e i loro fantocci di governo ad aderire al trucco del CRS, ciò significa che molte altre nazioni NON lo sono. Alcune di quelle nazioni sono posti che probabilmente uno non vorrebbe visitare, figuriamoci aprirci un conto bancario (pensa alla Sierra Leone, per un esempio). Tuttavia, ci sono alcune nazioni gestite da persone meravigliose che non hanno ancora demolito completamente il diritto costituzionale del segreto bancario (in Italia, se l’inquisizione rispettasse la legge, come dovrebbe, si ha che (1) “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. (2) La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria.” Costituzione, art. 15).